Piano Transizione 5.0. Cosa cambia rispetto al precedente decreto?
Il Decreto-Legge n.19 ha istituito il Piano Transizione 5.0 che ridefinisce e aggiorna il PNRR. L’obiettivo è sostenere la transizione del sistema produttivo verso un modello di produzione efficiente sotto il profilo energetico, sostenibile e basato su fonti rinnovabili.
L’agevolazione consiste in crediti d’imposta proporzionali alla spesa sostenuta nel biennio 2024-2025 nell’ambito di progetti di innovazione che conseguono una riduzione dei consumi energetici delle strutture o dei processi produttivi.
Come per il precedente Piano Transizione 4.0 i beni devono essere interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura e generare una riduzione dei consumi energetici, ma sono stati aggiunti degli ampliamenti che riguardano l’allegato B della normativa.
Infatti i beni immateriali connessi a investimenti in beni materiali “Industria 4.0” prevedono l’ammissibilità di:
- software, sistemi, piattaforme o applicazioni per l’intelligenza degli impianti che garantiscono la raccolta, l’elaborazione dei dati e il monitoraggio continuo dei consumi
- i software relativi alla gestione di impresa se acquistati unitamente ai beni di cui sopra
Inoltre per determinare il credito d’imposta concorrono anche gli investimenti relativi alla formazione del personale (ormai necessaria e obbligatoria) finalizzati all’acquisizione delle competenze nelle tecnologie rilevanti per la transizione digitale ed energetica. Questa tipologia di spesa deve essere erogata però da soggetti esterni all’impresa (soggetti accreditati presso la Regione o Provincia, università, centri di competenza ad alta specializzazione, digital innovation hubs, istituti superiori ecc.)
L’agevolazione è subordinata alla presentazione di certificazioni da parte di un valutatore indipendente che attesta la riduzione dei consumi energetici e l’effettiva realizzazione degli investimenti in conformità all’avvenuta interconnessione.
Si tratta di un’ulteriore opportunità che viene data alle aziende per sostenere l’innovazione digitale e che richiede di capire lo stato produttivo di ogni impresa e i suoi bisogni, in relazione sia alle tecnologie digitali sia ai processi organizzativi.
L’effettivo successo di un processo di trasformazione digitale dipende infatti dal livello di maturità dell’azienda, che deve definire una roadmap insieme a soggetti competenti e sviluppare una consapevolezza dei propri processi per ottenere una guida pragmatica sugli step da intraprendere.
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